Rimarrà uno dei misteri eleusini come abbiamo fatto a pareggiare per tre volte di fila per 0-0 con una squadra così di merda come gli evidenziatori ucraini-senza-ucraini allenati da sbirro De Zerbi, un milanista maledetto che avendo un solo risultato è venuto a San Siro al cospetto di mezza Europa dando ordine ai suoi di perdere tempo e tracheggiare per 70 minuti per puntare al forcing in 20 minuti finali dove sperava fossimo spompati.

Come da copione noi ci mettiamo molto del nostro tanto che il serbatoio di bestemmie di tutto lo stadio è già in riserva dopo si e no 10 minuti di partita che andrebbero sottotitolati “piatti indigesti”: praticamente abbiamo provato a segnare solo di piatto avendo a disposizione almeno 2 palle a 2 metri dalla porta e altre 2 a una decina di metri che se fossero state colpite di collo pieno avrebbero sancito un 4-0 storico ben prima del quarto d’ora di gioco.

Invece abbiamo dovuto sopportare anche solo la possibilità dell’ennesimo 0-0 per sessanta minuti di Inter anche piacevole peraltro con croati, turco e difesa sugli scudi da un lato, un Barella che legge troppi commenti su di sé sulla Gazzetta, uno Dzeko che non si reggeva in piedi e un Lautaro sempre in terra. Riusciamo anche a segnare due volte in questi 60 minuti ma entrambi i gol vengono annullati (il primo sono l’unico in tutto lo stadio che non esulta perché per come stava andando era chiaro che l’unica occasione in fondo al sacco era viziata per forza da fuorigioco, questione di karma).

Per fortuna nel secondo tempo Dzeko si ricorda di essere un giocatore di qualità superiore e anziché di piatto spara in porta dritto per dritto di collo pieno prima, e di testa poi (con azione perfetta sull’asse Calha-Perisic, again). Il resto del match potrebbe essere noioso se Handanovic non decidesse di deliziarci l’ennesima volta con 30 minuti da incubo in cui cerca in tutti i modi di riaprire la gara.

Uscito dallo stadio un po’ titubante per l’assenza di psicodramma mi aspetto la tripletta di un giocatore a caso dell Sheriff da un momento all’altro, mentre camminando verso la metropolitana i 3 gol li fa il Real garantendoci dopo 9 anni il lusso di tornare agli ottavi di finale della massima competizione europea. Sono preda di una sensazione un po’ così, orfano dello psicodramma che ogni interista presagisce, ma oserei dire che va bene così.