Il derby non si descrive, si vive. Il derby non si pareggia, si perde o si vince. Noi lo abbiamo perso. Loro lo hanno vinto. Indipendentemente dai punti portati a casa. E la cosa più incredibile è che la partita sarebbe dovuta finire tipo 2-5 per noi. Ma ormai abbiamo capito che l’Inter di quest’anno è maestra nel buttare nel cesso le occasioni e le partite alla sua portata (e talvolta pure quelle in cui gli altri fanno di tutto per farti vincere). Ma se giochi contro il Milan in pantalocini bianchi te la cerchi (a Milano i calzoncini bianchi sono del Milan e quelli neri dell’Inter, non rompiamo i coglioni su, le basi!).

Il match sembra andare sul velluto quando dopo 10 minuti ci ritroviamo avanti per un rigore che Kessié ci regala e Calhanoglu trasforma con una mozzarella inguardabile mentre Tatarusanu si butta a caso da un lato della porta. Ma siccome ci vogliamo male e cerchiamo in tutti modi di soffrire riusciamo a infilare nella nostra porta un colpo di testa che se proviamo a farlo quando dobbiamo fare gol non ci riusciamo neanche in 100 anni.

La squadra nonostante la palese superiorità gioca contratta e con il pannolone cercando di allontanare la palla da sé il prima possibile. Così Barella (due volte di cui una poteva stopparla, fumarsi una stizza e poi sparare nel sette invece di calciarla di prima scivolando addosso a un rossonero a caso), Lautaro (meglio che non parlo), lo stesso Calhaoglu e Brozovic sparano malamente da lontano appena si ritrovano la sfera tra i piedi. Incredibilmente i rossoneri ci regalano un altro rigore, ma non si capisce per quale motivo sul dischetto va Miccia Corta che in sto periodo non segnerebbe manco con le mani e senza portiere: bioparco, ma se il turco ha segnato quello di prima, non sfidare la sorte, fallo tirare a lui che Lautaro sta facendo cagare da due mesi! Invece cuor di leone Limone lascia decidere ai giocatori (impazzisco!).

Nonostante noi facciamo di tutto per incoraggiare i cugini di merda questi non riescono a vedere la porta manco con il binocolo, e il secondo tempo è ancora un monologo di occasioni nerazzurre buttate nel cesso (la più clamorosa sui piedi di King-di-sto-cazzo-Arturito-la-bomba-Vidal che, io dico, se vedi come va la partita, che cazzo la piazzi, spacca la porta no?). D’altronde i nostri cambi fanno capire perché Limone li faccia solo in seguito a infortuni: Vidal entra e fa solo falli, mangiandosi un gol a-la-Lautaro (ormai iconico come le gesta del mitico Luther Blissett), sCorrea non tocca un pallone in 20 minuti giocati e Sanchez non tocca neanche un avversario. Una vera merda.

Messa come si è messa già è strabiliante non aver preso gol al 93esimo, e questa è l’ennesima riprova della scarsezza dei cugini (se Atene piange, Sparta non ride). In ogni caso è sicuramente il loro anno: da quattro partite fanno punti senza neanche sapere perché, e quando perdono punti anche i loro diretti avversari ne perdono altrettanti, riescono a non perdere un derby così e a ritrovarsi ancora dopo 13 giornate primi in classifica quasi a punteggio pieno senza manco sapere come. Un culo che ho visto nella mia vita solo con un’altra squadra… Il Milan di Zaccheroni, guardacaso.

Noi invece abbiamo capito la nostra cifra  (buttare nel cesso punti su punti… Il conto a ora è arrivato a 6 senza contare le partite di CL) ed è meglio che ce la facciamo andare bene che più che un po’ di onanismo ogni tanto non porteremo a casa insieme alle bestemmie per i mezzi giocatori che solcano il campo con la camiseta nerazzurra. E nonostante questo la pausa nazionali in arrivo mi fa salire una carogna tale e quale a tutte le altre pause nazionali di merda. Come fai a spiegare a gente dotata di raziocinio il calcio?