Se c’è una squadra che mi sta sul cazzo (a parte gobbi e ladrid che sono hors catégorie) è il Sassuolo (a pari merito con l’Udimerda): zero storia calcistica, progetto a tavolino di un personaggio insopportabile come Squinzi (non cercate da me l’ipocrita lusinga post mortem), giocatori che si trasfigurano solo quando devono giocare contro di noi. In particolare Mimmo Quaquaraquà Berardi che con noi diventa Garrincha (spiaze che tu abbia sempre voluto giocare con noi, spiaze che morirai a Sassuolo ma meno male ché mi fai girare i coglioni peggio di Chiesa), Roberto Rogerio Carlos, Boga Nazario da Lima, Jaschin Consigli, a cui possiamo aggiungere da stasera Maxim Dungca Lopez: giocassero sempre come quando vedono le maglie nerazzurre avrebbero tutti stipendi con uno zero in più (invece poi quando lasciano l’Emilia fanno cagare i santi).

Limone decide di giocarsela aggressivissima con Cavallo Pazzo, Perisic, Calha e Brozo insieme, due punte mobili, e soprattutto l’input di pressare altissimo e spaccare la partita: il piano funziona 10 minuti, ma non viene concretizzato con goal (solo Barella sfiora l’eurogoal). I neroverdi prendono le misure e cominciano a saltarci sistematicamente sfoderando contropiedi in superiorità numerica come se piovessero: solo Handanovic e interventi kamikaze dei difensori limitano il  danno. Ma anche i singoli interpreti meritano un po’ di frustate: Correa più evanescente di una puzzetta di cimice, Calhanoglu da calci nei denti, Dumfries che non ha capito che il terzino deve seguire il suo uomo e rientrare appena conclusa la percussione, e in mezzo al campo un Barella irrinunciabile anche se troppo lezioso nei disimpegni (sombreri, tacchi e tocchetti, Nicolò mannaggia a te!). Non è un caso che una sua palla persa porti al rigore del 1-0 neroverde.

Sull’ultima azione del primo tempo Pairetto prende una decisione difficilissima (che anche dopo 10 replay non saprei dire se giusta perché Defrel si lancia quando Handa è ancora in porta, oppure sbagliata perché Handa comunque tocca il giocatore del Sassuolo; certo sapere che anche Marelli ha parlato a nostro favore mi fa pensare che era la tipica situazione in cui si poteva decidere in qualsiasi direzione) che ci dà un minimo di sveglia: il secondo tempo entriamo un po’ meglio ma solo per pochi minuti. Limone finalmente capisce che bisogna cambiare: 4 sostituzioni e messaggio chiaro alla squadra. Tra i quattro entra anche un Edin Dzeko che dimostra perché ha fatto la carriera che ha fatto: 30 secondi e la picchia in porta su cross perfetto di Perisic; altri 20 minuti e si procura un rigore con un movimento da attaccante di grandissima classe (che Lautaro trasforma). E peccato che ci mangiamo svariati contropiedi che potevano farci chiudere con meno ansia gli ultimi 15 minuti.

Invece finisce con patemi d’animo a iosa, come nella tradizione nerazzurra più pura, ma con 3 punti preziosissimi. Che posso dire? Spiaze per il Sassuolo?

Manco per il cazzo.  

PS: questo titolo per un mio post entro la decima partita non era manco quotato.