Una partita di bestemmie e odio dal primo al novantesimo minuto. No, non per il risultato, né per il rigore sbagliato (d’altronde siamo passati da un attaccante che li ha segnati tutti a uno che li segna per caso e l’altro che dagli 11 metri si caga sotto malamente), né per l’infarto sul 2-3 annullato, ma per il semplice motivo che mentre c’era la partita dovevo partecipare a un dibattito (zioladro).

Per (s)fortuna riesco a seguire il primo tempo mentre lascio che al banchetto del merchandising le persone comprino cose e le paghino a caso (non è vero ma fa figo dirlo) e mentre provo a collegarmi a uno streaming random segna Lautaro: un gran gol che mi fa sperare in una partita messa per il verso giusto, anche considerato che l’Atalanta sta facendo cagare da sei giornate filate.

Ovviamente il giorno in cui si sveglia Malinovskij non può che essere quello in cui entra a San Siro e l’ucraino ci tira scemi tutta la partita (com’è che noi quelli così li troviamo da comprare solo quando valgono già un rene?): suo il pregevole 1-1 e per buona parte suo pure l’1-2.

E non importa che prima del doppio gol bergamasco avessimo avuto delle serie occasioni per mettere in freezer un match che comunque sarebbe andato avanti sul binario dell’infarto anche con tre gol di vantaggio: come ci ha insegnato il match con la viola, conta segnare, non conta essere pericolosi.
Nel secondo tempo (che ho seguito solo via cronache e twitter) mi pare che lo spartito sia stato lo stesso: avrebbe potuto concludersi con un’altra botta di culo se avessimo un rigorista degno di questo nome, mentre si conclude con un colpo di culo nel senso che per una volta il VAR ci fa il favore di lasciarci un punto anziché togliercene due. Meglio non lamentarsi.

La cosa più preoccupante è che io faccio un po’ fatica a vedere i principi di gioco di Limone: i giocatori si muovono e si trovano molto seguendo la falsa riga dell’anno scorso, verticalizziamo di più e subiamo molto di più in mezzo esponendoci a contrattacchi folli (un po’ come i primi tre mesi del campionato 2020/2021). Non sono sicuro che sia un bene. Inoltre purtroppo il nostro potenziale offensivo è diminuito e tra un po’ anche la ristrettezza numerica della rosa si farà sentire. Ma alla munifica proprietà non frega un cazzo, mentre a me, che sono interista e vorrei vedere l’FC Internazionale vincere ogni partita, un po’ mi girano le gonadi. Speriamo sia il mio naturale pessimismo a farmi sentire questi scricchiolii e che non siano invece i primi segnali di una diga che sta per cedere.

PS: unica conseguenza positiva di stasera è che certuni smetteranno di rompermi il cazzo sostenendo che quando io per caso non vado allo stadio vinciamo sempre. Li inviterei a seguire il consiglio che El Diez diede ad alcuni giornalisti in un momento di mirabolante lucidità linguistica.