Io Odio

Pensavo che la mia stagione come professionista dell’odio si sarebbe conclusa con la metabolizzazione dell’arrivo dei gobbi tra le fila nerazzurre, che sarei stato capace di esaurire il filone dell’astio scaricandolo sull’Odiato Mister e su Polifemo, ma come spesso accade la realtà supera la fantasia e la nostra munifica proprietà con le scelte (peraltro tragicamente prevedibili) di quest’estate è riuscita a inviperirmi peggio di prima: arrivare faticosamente a ricostruire una squadra degna di portare il nome di FC Internazionale per poi mandarla al macero fottendosene di noi tifosi e della passione che anno dopo anno spendiamo a fondo perduto non può che rinvigorire l’estremista in ognuno di noi.
Alla fine la verità è che l’odio può molto più dell’amore e che quindi tocca spenderlo per alimentare il sostegno per i colori nerazzurri, perché per noi – al contrario di molti che transitano per Appiano e per la sede della società (sempre che ci transitino e non siano in giro in Abarth o in Pagani) – “C’è solo l’Inter”. E allora eccoci ai nastri di partenza, ricordando giornata dopo giornata, partita dopo partita, che l’Inter siamo noi, e noi sappiamo odiare con trasporto quelli che pensano di portarcela via, di umiliarla e di prenderci per il culo.

PS: questa rubrica non è indicata ai deboli di stomaco e di tifo e soprattutto agli sportivi; se volete cronache oggettive, resoconti equilibrati e pareri moderati, se siete entusiasti di De Coubertin e di Voltaire consiglio vivamente di frequentare altri lidi o di saltare a pié pari le righe che scrivo. Una rubrica intitolata “Io Odio” non può piacere a tutti.

Grazie Ragazzi

Come previsto per il suo esordio finalmente davanti a 27mila interisti (avrebbero potuto essere 37mila se i geni di Lega Serie A e FIGC avessero accolto il desiderio dei tifosi di ogni dove ed eliminato una volta per tutte queste cazzo di pause per le nazionali e giocato tutti i match a settembre anziché a metà delle ferie di questo 2021 già molto difficile di suo, ndn) Limone Inzaghi si affida ai rodati schemi dell’odiato Mister, anche se deve reinventarsi completamente i movimenti in attacco considerato che può giocare solo con Dzeko praticamente rientrato dalle vacanze l’altro ieri (per questo ringraziamo la munifica proprietà che se potesse si venderebbe pure i seggiolini di San Siro per intascarsi due euro): nonostante i grandi estimatori dei pischelli senza neanche un minuto in serie A come Satriano (tra i quali mi annovero tra l’altro), Limone preferisce affidarsi ai neo arrivi Sensi (!) e Calhanoglu per affiancare il bosniaco (i due si scambiano moltissimo la posizione in campo con esiti diametralmente opposti): Sensi ha la capacità di interdizione di un bambino di 3 anni e riesce a rovinare quasi tutti i palloni che tocca per la fiacchezza che ci mette, mentre il turco almeno per un tempo è in giornata “sì” (sappiamo tutti che il suo problema sono le numerose giornate “no”, ma per ora facciamocelo andare bene).
Infatti giochiamo un primo tempo a tutto Milan: dopo 6 minuti corner dell’ex rossonero per il nostro Milan nerazzurro che insacca il primo gol della stagione di testa. Non potevamo chiedere di meglio anche noi odiatori di professione (che Skriniar non potremmo odiarlo manco se ci trombasse la mamma). Passano altri 6 minuti e sempre il turco appoggia di petto per Brozo che costringe Sirigu a una paratona (cazzo!). Altri 2 minuti e, grazie all’assist di Dzeko, Calhanoglu spara in rete da fuori area (e io penso “finalmente tiriamo da fuori, cazzo di budda!“). Doppio vantaggio e partita in ghiaccio. Anche perché il Genoa non sembra manco al livello delle squadre di serie C affrontate nelle amichevoli estive.

Onestamente durante le amichevoli avevo visto una squadra abbastaza sciolta, ma temevo che al primo impegno ufficiale ci saremmo cagati sotto. Invece giochiamo senza ansia e per almeno 40 minuti dominiamo il campo in lungo e in largo. È solo un caso che non chiudiamo il primo tempo con un margine di vantaggio ancora più ampio (tiro alto di Brozo, traversa di Dzeko, galoppata di Bastoni chiuso all’ultimo secondo, gol di Perisic annullat per fuorigioco di pochi centimetri): il centrocampo lavora molto bene e anche Dzeko tiene alta la squadra; unici nei della serata sono Sensi e il fatto che Sensi debba restare in campo per quasi tutta la partita, sto mezzo hobbit maledetto (che già di loro gli hobbit non è che mi stiano simpaticissimi, figuriamoci un hobbit che passa il suo tempo libero a fare il tavolino per la sua fidanzata anziché ad allenarsi per l’Inter).

Nel secondo tempo Ballardini tenta di raddrizzare la partita con 6 cambi nel giro di 15 minuti, riuscendo a far emergere un po’ il Genoa dall’apnea, complici anche le gambe pesanti dei nerazzurri (soprattutto del turco e di Dzeko che sono ancora indietro di preparazione) e le stronzate di Sensi (si è capito che lo avrei tumulato sotto un metro e mezzo di terra ancora vivo, e non nella casa di Bilbo Baggins ma proprio in un metro cubo di argilla?). Ai cambi rossoblu seguono i cambi di Limone che hanno decisamente più effetto: Vidal entra e segna un bel gol con un assist clamoroso di Nick Dynamite Barella di tacco che se lo avesse fatto CR15 la Gazzetta avrebbe mandato in stampa un’edizione straordinaria istataneamente; poi il cileno si prodiga in diversi tentativi di assist fino a fare segnare Dzeko all’esordio in competizioni ufficiali. Potremmo anche andare sul 5-0 o 6-0 ma per fortuna il gol di Perisic viene annullato e i vari Di Marco, Satriano, ecc. non la mettono in fondo al sacco: chi mi segue sa che io diffido delle vittorie con 5 o più gol di scarto (già con 4 rischiamo almeno un paio di pareggi nelle prossime).

Al netto della scarsezza del Genoa che non finirà in serie B solo perché la massima serie dovrebbe giocarsi a 14 squadre anziché a 20, quella di stasera è un’Inter che ha giocato bene e portato a casa i 3 punti senza patemi: non posso chiedere molto più di questo come antipasto per coltivare l’odio che mi pervade per come l’entusiasmo dei tifosi e la squadra campione d’Italia è stata trattata dalla sua proprietà in questa estate 2021. Grazie ragazzi nerazzurri per la prestazione, per il risultato e per permettermi di fottermene di quegli ignobili approfittatori; grazie ragazzi del Grifone per non aver rotto il cazzo proprio questa sera e per aver totalizzato 25 gol subiti e 0 fatti nei nostri ultimi incontri nella massima serie. Non è da tutti.