Proprio come lo scorso anno siamo fuori dalla Champions all’ultima partita del girone, contro una squadra che nulla aveva da dire per la qualificazione (ma che anche con le riserve ci superava abbondantemente per tasso tecnico) e il nostro schieramento ormai raffazzonato da qualche settimana con soli 3 centrocampisti disponibili e sulle fasce due terzini di cui uno (a sinistra) particolarmente a disagio in serate di questa caratura.

Ma la realtà è che c’è ancora una gran parte della rosa non adatta ad appuntamenti di questo tipo da dentro o fuori, soprattutto in situazioni di emergenza come questa: occhio, non è tutto da buttare perché il girone era molto complicato e la squadra in campionato sta andando oltre le aspettative di tutti, resta però l’amaro in bocca per una qualificazione in qualche modo raggiungibile (per larghi tratti il Barcellona non era certo un muro in difesa per usare un eufemismo) e i tanti errori commessi davanti a Neto.

Mister e giocatori continuino sulla strada della compattezza e diano tutte le energie residue tra Fiorentina e Genoa, poi toccherà a staff medico recuperare gli infortunati e alla società sul mercato rinfoltire una rosa che già oggi pare parecchio spremuta e non sarebbe adatta a stare lì su in classifica a lungo e ad affrontare una competizione rognosa come l’Europa League ogni santo giovedì sera.

A proposito di EL: è vero che in eventuale ottica lotta scudetto (a cui credo ancora poco) è più un ostacolo che un premio ma viste le ambizioni di quest’anno, superati sedicesimi e ottavi noiosi, mi piacerebbe che puntassimo ad arrivare in semifinale/finale. Dipenderà certo dalla nostra posizione in A, però sono sicuro che giocarci un trofeo europeo, visto che ormai ci siamo dentro, non potrà farci male.