Nel calcio analizzare gli andamenti passati di un allenatore e del suo impatto su diverse squadre e società in cui ha lavorato può spesso dir poco: dipende da quanto forte era la squadra che aveva in mano, dipende da quanta sfiga può aver avuto durante alcune stagioni per infortuni/squalifiche, dipende dal suo percorso professionale e da quanto può essere cresciuto o peggiorato negli anni.

Tutti questi concetti sono validi anche quando andiamo ad analizzare la media punti storica di un allenatore o di una squadra. L’ho fatto e l’ho condiviso con voi tempo fa sulla nostra Inter, analizzando i suoi comportamenti in termini di punteggio nelle ultime 5 stagioni: non ci è servito ad avere risposte sul dubbio più atroce che da tempo ci attanaglia (“ma perché dal 2011 facciamo così cagare?“) ma ci ha raccontato uno storico, un comportamento appunto, che può darci una lettura diversa riguardo uno sport, il calcio, in cui i dati possono spiegare tanto ma non tutto.

Stavolta mi sono divertito a raccogliere i dati relativi ai punti ottenuti da Luciano Spalletti in carriera in stagioni completamente portate a termine da egli stesso, per intenderci escludendo quelle da subentrato o esonerato, da quando fu assunto per la prima volta come allenatore della Roma (2005) a oggi.

Le stagioni quindi prese in considerazione sono, nel dettaglio:

  • 2005/06 Roma
  • 2006/07 Roma
  • 2007/08 Roma
  • 2008/09 Roma
  • 2010 Zenit
  • 2011 Zenit
  • 2012/13 Zenit
  • 2016/17 Roma

Le annate che non vedete sono quelli dell’esonero dallo Zenit (2013/14) e ovviamente quella da subentrato a Garcia alla Roma (2015/16), anche se un piccolo richiamo a quest’ultima stagione sarà comunque fatto.

Vi dico subito che più o meno tutte le stagioni sono comparabili perché in ogni annata la squadra allenata da mister Spalletti ha giocato una competizione europea.

Ecco quindi la media punti totale per le annate analizzate suddivisa in quarti di stagione con la relativa posizione finale in campionato:

Ovviamente non voglio comparare le esperienze italiane con quelle russe, dove lo Zenit era praticamente la miglior squadra, o giù di lì, di quel campionato e con una distribuzione totalmente diversa del calendario, ma il ragionamento serve a capire la tendenza delle squadre spallettiane durante una stagione intera.

Come si vede, dal 2005 in poi Luciano Spalletti ha sempre avuto una media punti superiore ai 2 punti a stagione, tranne nel primo anno alla Roma post-Udinese nel 2005/06 e nell’anno peggiore della sua carriera degli ultimi 12 anni, cioè quando finì 6° in campionato nel 2008/09, soprattutto per colpa della faticaccia fatta nel primo quarto di stagione (di cui ricordo il nostro 0-4 a domicilio firmato José).

Dallo schema sopra, inoltre, si rileva che tendenzialmente nel secondo quarto delle varie stagioni (per intenderci dalla 10a alla 19a giornata) le squadre allenate dal mister riescono ad esprimersi abbastanza bene in termini di punti mentre i colori delle celle dimostrano un inizio quasi sempre sotto media.

Ecco il primo punto su cui ragionare pensando alla stagione attuale: guardando al calendario vedremo quanto le sfide contro Milan e Napoli, rientranti nel range del primo quarto di stagione, sporcheranno l’attuale buonissima media punti e quanto riusciremo ad esprimere nel secondo quarto di campionato.

Dovessero mai arrivare due sconfitte con Milan e Napoli (gesti apotropaici ammessi), la media punti di quest’anno sarebbe perfettamente uguale a quella della scorsa stagione con la Roma (2,1 nel primo quarto di stagione).

(distribuzione in % dei punti totali tra andata e ritorno)

Guardando al consuntivo di fine stagione, invece, solo nel primo e nell’ultimo campionato giocato a Roma Spalletti prima dell’esperienza in Russia è riuscito ad ottenere mediamente più punti al ritorno rispetto al girone di andata, oltre che nella stagione scorsa in cui la media punti è stata un crescendo rossiniano.

Nella stagione da subentrato a Garcia (lo vedete nella prima tabella inserita con le voci relative a quanto fatto dall’allenatore ora al Marsiglia in grigio) la crescita nel ritorno è stata evidente ma non totalmente comparabile dato che appunto la prima metà del campionato è stata gestita dall’allenatore francese.

Quindi leggendo quello che è riuscito a fare negli ultimi due anni da subentrato e non, possiamo aspettarci una ulteriore crescita per l’Inter (direi finalmente) nel girone di ritorno o dobbiamo di nuovo assistere a un decadimento consistente della media punti come avvenuto sempre dal 2011, tranne nell’anno dell’esonero di Mazzarri a favore di Mancini?

E se volessimo fare un’analisi della media punti spallettiana nei mesi dell’anno in cui vengono giocate le partite di campionato, cosa verrebbe fuori?

Per fare questo ho voluto però escludere gli anni allo Zenit, per colpa del calendario estivo dei campionati russi, prendendo solo le ultime 5 stagioni piene giocate da Spalletti in Italia (quindi quelle dal 2005 al 2009 e la 2016/17 sempre a Roma).

Questo il resoconto:

Per ogni mese trovate sempre il numero di partite analizzate in quel range per 5 stagioni nonché la media punti totalizzata.

Se dovessi fare delle considerazioni oggettive su questa curva parlerei di un rallentamento tra settembre e ottobre e tra marzo e aprile… concentrazione sulle Coppe?

Se dovessi invece confrontarlo con quello che sta succedendo in questa stagione direi già che i numeri sconfessano per lo meno il calo di settembre, ovviamente basandomi su un campione molto ridotto: ad oggi siamo a 3 punti di media ad agosto (2 partite giocate) e 2,5 a settembre (4 partite giocate).

E l’Inter come si è comportata negli ultimi 6 anni a livello di media punti per mese? Se vi ricordate qualcosa avevamo già analizzato in passato ma stavolta aggiungiamo la scorsa stagione a quanto già visto e vediamo cosa otteniamo:

Sull’Inter c’è ancor di più da prendere con le molle questi dati perché in 6 anni sono passati tanti allenatori, altrettanti giocatori, abbiamo avuto stagioni con le Coppe e stagioni senza, insomma c’è un po’ di tutto e ogni anno la media è stata influenzata da diversi fattori.

Però sta di fatto che osserviamo un calo ad ottobre e, come quasi sempre evidenziato ogni santo anno, uno altrettanto consistente da gennaio a marzo e nell’ultimo mese a obiettivi praticamente spariti.

Come si interseca il comportamento nerazzurro con quello di mister Spalletti?

Vediamo le curve di ognuno dei soggetti analizzati messi a confronto:

Guardando i due andamenti direi che il mister ci dovrà dare  sicuramente una mano a tenere alta l’attenzione e la tensione da gennaio a febbraio, lì dove la curva nerazzurra cade inesorabilmente mentre lui in carriera è finora sempre riuscito a ottenere buonissimi risultati.

Dovrebbe cercare altresì di modificare l’andamento di marzo (suo e dell’Inter… l’assenza dalle coppe lo aiuterà?) nonché quello dell’ultimo mese di gestione, lì dove da sei anni chiunque da noi ha registrato un crollo inesorabile.

Il calo invece spallettiano di settembre mi sembra sia stato già ridefinito con il 2,5 punti di media già menzionato prima.

Siamo ora nel mese di ottobre, iniziato con una vittoria a Benevento e mese in cui affronteremo Milan e Sampdoria in casa e Napoli e Verona in trasferta.

Riusciremo a superare la statistica di questo mese che vede in media in ombra sia l’Inter sia il nostro mister?