Arrivati alla terza pausa per le Nazionali di questa stagione, alla 12a giornata di Serie A, facciamo un piccolo punto della situazione sulla nostra Inter, per capire secondo il sottoscritto cosa va e cosa ancora non va arrivati al quarto mese abbondante di gestione Spalletti.

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COSA VA:

1) L’impatto di mister Spalletti sul mondo Inter: non era scontato e lo sappiamo, scottati da tanti mister arrivati come la cura giusta per una squadra malata da anni ma dimostratisi poi inadeguati. Luciano Spalletti per adesso invece si è messo addosso non solo la tuta da allenatore ma anche l’abito da qualcosa di più. I numeri della sua carriera, analizzati anche su questi schermi, erano dalla sua parte, certo, ma il nostro è un mondo strano, difficile, pericoloso anche e soprattutto per un mister non visto certo con simpatia fino a maggio scorso. Per ora test superato ma per il voto definitivo aspettiamo almeno la fine dell’anno…

2) I punti in classifica: ok, lo ripeto anch’io, avremmo firmato tutti prima del campionato per avere 30 punti dopo 12 giornate. Avremmo firmato tutti per un pareggio a Napoli e per le vittorie a Roma e nel derby. Quindi per adesso percorso molto positivo, soprattutto dopo aver visto le oscenità della scorsa stagione.

3) Skriniar e Vecino: in forme diverse, Milàn e Matias si sono calati molto bene nell’ambiente nerazzurro. Skriniar è ovviamente la sorpresa più bella e più gradita: è lui la vera guida della nostra difesa, almeno fino ad ora. E’ ancora tanto giovane e gli errori potranno sempre arrivare, ma il percorso di crescita è stato finora tanto repentino quanto positivo. Per l’ex Viola, invece, niente di trascendentale ma si è dimostrato un centrocampista finora tanto utile e sempre più a suo agio nel gioco di Spalletti. Sì, perché magari quando l’allenatore infonde idee chiare, pur in una squadra non eccellente nelle qualità tecniche, i nuovi (e i vecchi…) forse riescono ad integrarsi in maniera più efficace.

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COSA NON VA:

1) La classifica: sì, avete letto bene. E vi chiederete: ma come fai a scrivere che la classifica è una cosa “negativa” quando poco fa ci hai detto che i punti accumulati rientrano invece tra le cose positive? Beh, con 30 punti in 12 giornate mi sarei aspettato, in un campionato normale, di avere una posizione, seppur dopo pochi turni, un po’ più consolidata. E invece in ottica quarto posto, l’obiettivo più realistico secondo il sottoscritto, ci sarà molto da faticare: potenzialmente saremmo adesso, con una vittoria della Lazio con l’Udinese e quella un po’ meno certa della Roma in casa della Samp, quarti un punto sotto la squadra di Inzaghi e a pari punti con Di Francesco. Ci sarà da sudare tantissimo per quel maledetto posto in Champions League e ogni punto perso può essere decisivo. Per fortuna dalla nostra abbiamo per ora gli scontri diretti.

2) La profondità della rosa: Spalletti ha finalmente individuato un 11 base che non modifica da 5 giornate consecutive e questo deriva dalla sicurezza che gli danno i titolari ma altrettanto dalla incertezza regalata dalle riserve. Abbiamo più volte visto come chi subentra dalla panchina non riesce a cambiare l’inerzia di una partita messa su binari difficili per noi: né Joao Mario, né Brozovic, né Eder, al netto dell’ultima apparizione, non sembrano essere giocatori in grado di supportare un degno turnover. A gennaio succederà qualcosa? Probabilmente arriverà il solo Ramires ma già quest’ultimo, se guarito, potrà sicuramente essere d’aiuto a centrocampo. Certo, mancherebbe ancora tanto altro.

3) Cancelo e Dalbert: se Skriniar e Vecino sono le note positive della campagna acquisti estiva, i due terzini ex Valencia e Nizza, invece, non hanno ancora espresso quello che magari ci si aspettava. Certo, per cause diverse: il portoghese fermato da un infortunio con la sua Nazionale quando chiamato in causa sembra ancora un pesce fuor d’acqua nel gioco interista mentre il brasiliano è stato tanto atteso dopo un’infinita trattativa con la squadra francese ma ad oggi pare ben lontano dal poter fare il titolare sulla fascia sinistra al posto di Nagatomo (sic). Servirà ancora più tempo per vedere entrambi più coinvolti perché ce n’è bisogno e anche Spalletti lo sa.

during the Serie A match between FC Internazionale and AC Milan at Stadio Giuseppe Meazza on October 15, 2017 in Milan, Italy.