Arriviamo ai quarti di Europa League da favoriti contro una squadra giovane e che corre, ma dopo prestazioni convincenti. Infatti l’odiato Mister resta fedele all’adagio “squadra che vince non si cambia”. Anche se la mia sensazione è che qualcuno con un po’ più di gamba al posto di Dambrosio e Godin non ci avrebbe fatto male (e qui si vede quanto ne capisco visto che il Faraone fa una partita mostruosa e un dopo partita monumentale).

I fatti danno ragione all’odiato Mister perché il Bayer Neverkusen entra in campo piuttosto intimorito e ci lascia lo spazio necessario a giocare: Lukaku tiene altissima la squadra e Lautaro continua ad eccedere nei suoi giochetti da foca ammaestrata, ma da un suo tacco si apre l’azione che ci porta al vantaggio dopo una serie di rimpalli con una trivela di alta scuola di Nick Barella. Passano poco più di 5 minuti e Lukaku difende una palla incredibile e nonostante abbia aggrappato un difensore di 100 kg riesce a segnare cadendo a Terra: monster!

Seguono i 5 minuti che cambiano in peggio la partita per noi: Lukaku lanciato a rete perfettamente trova davanti a sé un Radetzky che si ricorda di portare il nome di uno dei più grandi stronzi della storia occidentale, sfoderando una parata d’istinto veramente di livello; sul ribaltamento di fronte settantatré rimpalli con i nostri incapaci di fare un rinvio, la palla arriva sui piedi di Kai Havertz che insacca sotto le gambe di un Handanovic non del tutto incolpevole. Altro minuto e mezzo e ci assegnano un rigore, ma il VAR lo rivede e lo annulla (giustamente).

In tutto questo cinema Bosz ha tempo di spostare Kai Havertz tra le linee (ormai la mossa che tutti gli allenatori che studiano dovrebbero sapere ci manda in merda) e Diaby sulla fascia di Dambrosio e Godin: ripetutamente i tedeschi cercano di farci pressare dal lato di questi per poi infilarci in velocità. Iniziamo a vedere i sorci verdi e chiudiamo il primo tempo così.

Rientriamo in campo a parti psicologiche invertite: noi con il centrocampo in stato confusionale (Gagliardini una sciagura a parte lo scatto del tossico in cui si esibisce seminando tutto il Bayer e quasi segnando un eurogol, Brozo che iniza a roteare le braccia a caso, Barella che sembra un toro imbufalito ma senza alcun raziocinio per almeno una 30ina di minuti), loro convinti di pareggiarla. Per fortuna teniamo botta e l’odiato Mister stupisce tutti con dei cambi prima del 60esimo che oggettivamente cambiano l’inerzia della gara: Eriksen e Moses fanno abbassare un po’ la pressione tedesca e si susseguono le occasioni per noi (e per loro), ma nessuno le sfrutta. Butta dentro anche Sanchez che fa due cose pregevoli e si mangia l’ennesimo gol fatto davanti allo Jaschin di Sassonia, poi si rompe giusto perchè ormai lo abbiamo acquistato per 3 anni in cui sarà sempre spaccato.

La partita procede così, con loro in pressione (e praticamente solo 2 difensori in campo) che a parte una mega occasione in cui sfiorano due volte il gol non tirano mai (per fortuna) e noi che accettiamo inspiegabilmente il loro ritmo sfiancandoci e a folate abbiamo occasioni pazzesche sempre vanificate. Ci concedono anche un secondo rigore che poi annullano (su questo ho molti più dubbi che sul primo dato che Barella la mano non poteva metterla sotto terra) e fermano Lukaku che nonostante aver faticato anche per il cionco Maravilla (in campo ma zoppo) si era lanciato in un contropiede uno contro uno facendo rimbalzare a 10 metri il difensore avversario e spaccando la porta. Ovviamente in questo caso l’arbitro non ha fatto proseguire per poi controllare al VAR se fosse o meno fallo il contatto tra Big Rom e il difensore, ma eviterò polemica dato che finisce 2-1 per noi.

Una partita che ha messo in luce il bello e il brutto di questa Inter capace di affrontare bene la partita, di sprecare un sacco di occasioni (se sia i nerazzurri sia i tedeschi avessero segnato metà delle occasioni avute sarebbe finita comunque 5-2, per onor della cronaca, quindi non rompete le palle), di avere giocatori determinanti e poi completamente fuori dal match nel giro di 10 minuti, di avere i cambi e di perderli quando non si può rimediare, di farci soffrire come sempre riducendo al lumicino la possibilità di un qualsiasi interista di arrivare in Paradiso dato che se esiste, stante il secondo comandamento, per un tifoso nerazzurro è finita.