L’Inter mi ha esaurito talmente tanto che il mio subconscio ha deciso di darmi una mano e per la seconda volta negli ultimi 20 anni ho sbagliato orario della partita accendendo il pc giusto al fischio finale convinto di gustarmi il solito piatto di feci, tutto sommato rassegnato alla mia sorte di tifoso nerazzurro. Sullo schermo del pc però compare Nicola che parla con lo studio Sky che cerca in qualche modo di far passare per crisi anche una vittoria per 3 a 0 fuoricasa. Al che mi viene il dubbio di essere su scherzi a parte. Invece forse sto guarendo.

Alla luce di questa mia perfetta conoscenza del match provo una sintesi basata sulla mia lunga esperienza nerazzurra (e la lettura di una brevissima sintesi): l’Inter entra in campo volitiva, con una formazione ragionevole, ma non punge; rischia di pigliare un fico dal consueto ex (ce ne sono tre in rossoblù in attacco) e regalare i 3 punti ad una squadra che gioca per la salvezza (e non si capisce manco come faccia a salvarsi); poi Lukakone la sblocca di testa per fortuna non in fuorigioco. Il tempo passa ma non raddoppiamo, anzi rischiamo di prendere un fico su cappella di Ranocchia; rischiamo anche di segnare ma si sa che le partite dell’Inter sono edizioni permanenti di “Yashin per un giorno”, il più amato talent scout dei portieri sconosciuti del globo terracqueo. Per aiutare le statistiche e farci dormire sonni tranquilli per fortuna all’82esimo si sblocca il Viejo Maravilla che su un cross di Moses la infila sotto la traversa (in realtà fa quasi una Gagliardinata, ma lui è un giocatore di calcio al contrario del centrocampista e quindi il Dio Pallone lo premia). C’è spazio anche per la doppietta di Lukakone a tempo scaduto, sempre per farci dormire tranquilli e sottovalutare la prossima partita.

Ci sono andato vicino? Non saprei, ma so che i 3 punti di questa partita avrebbero dovuto essere la regola con le piccole e quelli che abbiamo perso recentemente in partite di valore e difficoltà analoghi gridano vendetta. Ora vi lascio che devo capire che cazzo fare della mia serata improvvisamente libera e serena senza bestemmie e incazzature indebite. È una sensazione nuova… Chissà cosa si prova a vivere così il calcio…