In una stagione come questa difficile attribuire specifiche responsabilità per quanto riguarda la stagione e soprattutto per quanto riguarda singole partite giocate in condizioni così assurde, però la sconfitta che ci elimina dalla Coppa Italia, unico trofeo a cui potevamo realisticamente ambire, per l’ennesima volta conferma la cifra di questa Inter targata Zhang-Polifemo-Odiatomister: una squadra “vorrei ma non posso” che arriva sempre al penultimo gradino per poi mancare la falcata finale, il saltino di qualità. È stato così in campionato con le sconfitte con Lazio e Juve proprio quando dovevi restare agganciato; è stato così questa sera dopo 180 minuti in cui il Napoli ha fatto 2 tiri in porta e 2 goal.

E dire che si era messa nei binari giusti: dopo solo 3 minuti il biondo segna direttamente da calcio d’angolo (complice Ospina nel suo unico errore in tutta la partita) ricordando in qualcosa di più che l’indolenza e la sabongia da fuori un grande del passato che da sempre divide i tifosi nerazzurri, El Chino Recoba. Seguono 15-20 minuti in cui il Napoli non ci capisce una fava e in cui noi potremmo chiudere il conto. Purtroppo ci manca sempre l’ultimo passaggio. Se poi ci mettiamo che Ospina a parte la cagata sul nostro gol è in serata di grazia, la frittata è fatta: sul colpo di testa di Lukakone si allunga felino, e mette il manone sulla cannonata da 2 metri di Candreva. Sul calcio d’angolo che segue battuto né carne né pesce (scarpe, cit), Lautaro – peggiore in campo – tira una loffia che Ospina raccoglie lanciando Insigne verso la nostra porta con un mezzo esterno alla Veron che se 50 volte non gli riesce mai più: Eriksen prova a ostacolare lo scugnizzo che incespica sul pallone riuscendo di culo a passarla a Mertens che Young ha lasciato solo per raddoppiare colpevolmente sull’inutile guappo. Il belga insacca e annulla un buon primo tempo rimettendo tutto in gioco.

Purtroppo nell’intervallo Ringhio aggiusta un po’ il tiro dando istruzioni ai suoi, mentre i nostri sono molto meno reattivi. Nonostante questo collezioniamo occasioni incredibili che però non finiscono nel sacco: Eriksen su punizione da fuori area spacca le mani di Ospina; sempre lui servito da Sanchez (subentrato tardivamente a un Lautaro con la testa altrove) ritrova di nuovo il portiere colombiano sulla sua strada; Sanchez manca il bersaglio di mezzo metro dopo un’ottima azione. Nel secondo tempo Napoli in controllo ma mai pervenuto davanti a Handanovic che probabilmente è senza voto alla fine della partita.

In generale non una brutta Inter: in mezzo non mi è piaciuto Barella, mentre i 3 centrali difensivi sono sembrati la brutta copia di quelli che abbiamo ammirato fino a dicembre; davanti abbiamo giocato con un uomo in meno e sulle fasce i cambi sono stati tardivi, vera grande colpa stasera dell’odiato mister. D’altronde mi insegnano che se il migliore in campo tra gli avversari è il portiere sei tu che hai perso un’occasione non loro che sono stati particolarmente bravi: sia come sia, mr 12 milioni conquista la non invidiabile palma dell’ennesimo mister interista che conclude la stagione con Zeru Tituli. E noi tifosi non possiamo esserne contenti.