Sono un po’ in imbarazzo a commentare una partita in questa situazione, ma ho preso un impegno a inizio anno e nei limiti del possibile lo onorerò.

La partita di stasera, svolta in un clima surreale dopo dieci giorni di polemiche assurde e abbastanza rivoltanti per metodi, finalità e contenuti, certifica l’addio ai sogni di gloria della Beneamata per quanto riguarda il campionato.

Scendiamo in campo riposati e in teoria potremmo fare la partita al massimo delle nostre possibilità: difesa e centrocampo reggono per 60 minuti, mentre davanti siamo inesistenti per tutta la partita, torti tra un Lautaro con la testa già a Barcellona e un Lukaku palesemente in calo fisico prima che psicologico. Dopo un primo tempo in cui abbiamo anche due mezze occasioni che non sfruttiamo, prendiamo gol su una minchiata colossale del centrocampista inesistente (che caso, eh!): un gol abbastanza casuale che basta a mandarci in pappa psicologicamente e solo di conseguenza fisicamente.

Scompariamo dal campo per 20 minuti. L’odiato mister non riesce minimamente a scuotere la squadra. Lo stesso Eriksen entra in campo in pantofole con la voglia di giocare che avrei io se dovessi mettermi la maglia dei gobbi: sarà ma ad ora il danese volante non mi ha convinto per un cazzo. La squadra si riprende solo verso l’80esimo con l’ingresso in campo di De Sciglio che si fa scherzare financo da Wcino. Ma neanche questo basta a raddrizzare una partita persa con merito e senza alcun alibi.

L’effetto Conte è svanito a dicembre. Negli scontri diretti il bilancio è imbarazzante e anche con le piccole da gennaio si è quagliato ben poco. Non so come finirà questo campionato o che senso abbia, ma se ci limitiamo al calcio ai tempi del colera dovremmo concentrarci (speriamo lo abbiano capito) solo sull’Europa League. Già giovedì scopriremo se è così o no.