Partita di rara bruttezza che arriva dopo un filotto di partite buttate nel cesso contro una squadra zeppa di pupilli di Ausilio che ovviamente non vedono l’ora di farla pagare a chi gli aveva promesso fantastilioni facili e poi gliel’ha negati. I primi 60 minuti si caratterizzano per tre occasioni incredibili vanificate da Esposito, Eriksen e Vecino (incredibile il gol che si mangia colpendola di coscia) e per l’apporto nullo dei giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza (Big Rom e il Danese triste). Passano i minuti e i friulani si ringalluzziscono, ma per fortuna sono scarsi come poche squadre in serie A, buttando nel cesso il nostro momento di confusione.

L’odiato mister azzecca i cambi mandando in campo Brozo per Eriksen (per ora male male, ma speriamo sia la necessità di adattamento alle idee dell’allenatore) e soprattutto Sanchez per un Esposito che si è mangiato l’impossibile anche a mezzo metro dalla porta (e non è la prima partita che accade, quindi o si sveglia o era meglio andare a giocare in provincia). Stranamente Alexis messo nel suo ruolo (seconda punta) in 10 minuti fa impazzire la difesa dell’Udinese e risveglia il gigante buono dal letargo: assist di Barella e colpo di biliardo, unico rimpallo di culo in tutta la partita e Sanchez si invola verso la porta venendo steso per un rigore sacrosanto che Big Rom trasforma. Partita finita e tre punti insperati in saccoccia.

Non sbagliatevi: siamo con la lingua per terra in alcuni interpreti fondamentali e senza cambi. Ogni squalifica, ogni acciacco, ogni scelta tecnica rischiano di trasformarsi in tragedia. E adesso arrivano partite in cui avremmo bisogno di essere al massimo, mentre siamo al minimo. Lukaku non ce la fa più anche se ghe pensa semper lu, finora. Non penso basti.