Sgombriamo il campo da ogni minimo dubbio: io sono incazzato nero (in nomen omen), perché come mi ha ricordato qualcuno al momento di fare l’abbonamento io tifo Inter, non tifo per il gobbo maledetto, né per Cadrega, né per Lumaku, né per nessun altro. Tifo Inter e sono incazzato nero perché abbiamo fatto cagare.
Senza girarci troppo intorno.

La partita di esordio nel girone di ferro della competizione della canzoncina maledetta ci riserva diverse brutte conferme (perché non sono sorprese purtroppo): la prima è che quando quest’estate si è scelto di mondare lo spogliatoio da personaggi convinti di essere monarchi e principi non si è poi pensato di integrare la rosa con gente nuova a livello delle competizioni che si intendono giocare; la mentalità di moltissimi giocatori è rodata contro Sassuoli e Udinesi non certo su palcoscenici più consoni. I Cadrega non diventano magicamente Maicon e i pur sorprendenti in positivo Sensi non si trasformano improvvisamente in Xavi. Inutile parafrasare: l’attuale Inter non è all’altezza della competizione più ambita, prendiamo e portiamo a casa.

Ma non siamo solo noi a non essere all’altezza, almeno al momento, perché la partita con lo Slavia spiega molto bene perché a Torino il gobbo maledetto non l’hanno voluto vedere manco con il binocolo: il tanto declamato top player metaforico non solo non ha garantito il quid in più, ma se è possibile ha mandato in vacca una partita già contratta e difficile psicologicamente prima ancora che calcisticamente con una mossa degna di Spalletti e Mazzarri.

Si rompe il tuo terzino destro preferito Cadrega (che in ogni caso aveva fatto schifo fino a quel momento come nei suoi migliori momenti all’Inter) e nonostante i proclami al posto di mettere Godin e spostare Dambrosio nel suo ruolo tradizionale, oppure di passare a quattro aggiungendo una cazzo di punta visto che non tiravi in porta neanche se ti passava la palla il portiere, fai scendere in campo l’ennesima Ausiliata (speriamo l’ultima) ovvero mister 25-testoni-inspigabili Lazaro. La squadra si scioglie e imbarca acqua a destra dove i cechi fanno piovere palloni con continuità capendo di poter far male.
Per scuotere la squadra e uscire dal frastuono Skriniar esce palla al piede alla Lucio e perde un contrasto sanguinoso aprendo la via a un controgioco che si conclude con il gol. Seguono 10 minuti degni dell’Inter peggiore di questo decennio e una quantità di bestemmie dagli spalti come non si sentivano da diversi mesi. Una mossa e partita definitivamente in vacca riacciuffata immeritatamente all’ultimo istante o quasi, anche se questo non ci aiuterà molto a fare strada nel girone.

L’unico alibi che offro al gobbo maledetto è che sicuramente non ha dato ordine lui di giocare palla lunga perché va bene che è un gobbo maledetto, ma non è scemo e penso abbia capito prima di noi che Lumaku spalle alla porta a far di sponda non sa giocare nonostante pesi 100 kg (e forse ora tutti capiamo perché era disposto a pagare 30 milioni uno Dzeko ottantenne). Di certo non ha detto di far piovere palloni in avanti alla cazzo perché Barella (ricordiamo che è uno dei 7 nani pure lui) provasse a prenderla di testa. Quindi vuol dire che nel panico i nostri eroi sono regrediti alla fase viva il parroco senza alcuna logica.

D’altronde quando il giocatore chiave del tuo centrocampo è in serata no (Brozo), il tuo acquisto che ha sovraperformato nelle ultime tre partite si sveglia solo verso il 70esimo (Sensi) e il terzo centrocampista è Gagliardini che cazzo di calcio vuoi giocare? Ci metti un Lukaku che per giocare così è inabile (oltre a confermare i miei peggiori ricordi di lui nelle partite in cui l’ho visto giocare e sbeffeggiato come l’ultimo degli stronzi) e un Lautaro che come sempre non eccelle nelle sue doti di cecchino ed è già un miracolo che non sia finita con un parziale molto peggiore.

Riassunto: sono incazzato nero perché io volevo vincere, perché io e l’Inter se lo meritavamo, mentre siamo ancora qui a discutere tra tifosi dei dirigenti che ci toccano in sorte (vecchi e nuovi), degli ex gobbi e degli ex calciatori della Beneamata anziché di emozionarci per le avventure che avrebbero potuto essere alle porte. E invece siamo alle soglie di un ciclo pesantissimo che comincia nel peggiore dei modi o quasi. Cazzo. Vi odio.