Una doverosa premessa: se sono qui stasera a scrivere questo articolo e non sono né su un’ambulanza per un ictus, né su una pattuglia per essere tradotto a San Vittore, è solo perché questa partita per noi nerazzurri non contava un cazzo di niente. Con la mente fredda a un’ora e mezza di distanza dal fischio finale devo dire che fa ancora più godere vedere come hanno dovuto ingozzarsi della nostra elemosina, che peraltro non sarebbe bastata se non avessero dovuto giocarsi gli ultimi favori che gli sono rimasti per farsi mandare un uomo di fiducia ad arbitrare.
La partita ha un chiaro spartito fin dal minuto 1: l’Inter non ha certo la cattiveria che noi tifosi vorremmo sempre contro i gobbi di merda, ma in compenso la Juve anche mettendo in campo il massimo sforzo al massimo riesce a farci il solletico. E qui entra in gioco Calvarese, un personaggio squallido e infame, che già in passate occasioni si era distinto per essere servo di un solo padrone (al contrario di Arlecchino): coadiuvato da Irrati al VAR pesca dal cilindro un rigore che solo Juventus Channel potrebbe definire generoso (tutti gli altri direbbero “di pura fantasia”), che CR7 rischia pure di sbagliare se non avesse il culo monstre di vedere la parata di Handa rimbalzare sul piede del portiere per arrivare proprio al portoghese. Vantaggio immeritato dei gobbi e partita che riprende con maggiore verve.
Il problema è che oggi i nostri sono evidentemente mossi a pietà per tanti colleghi di lavoro che vedono in difficoltà. E si sa che alcuni dei nostri hanno il cuore grande. Così passiam il tempo a far girare il pallone senza mai tirare in porta. I gobbi però sono così scarsi che De Ligt riesce a dare un pestone netto a Lautaro: dal vivo è un rigore che non dai mai e poi mai, ma in epoca VAR è difficile non vedere i due piedi uno sull’altro. Lukakone trasforma e rimettiamo la partita in pari (minimo sindacale per non umiliare i gobbi e allo stesso tempo metterli nella merda).
Però l’Inter di stasera assomiglia molto all’Inter di 2 anni fa: così al minuto 47 e 30 secondi Barella (uno dei peggiori in campo onestamente) riesce a sbagliare un appoggio a 3 metri e a lanciare il contropiede gobbo che si conclude con un siluro di quella merda di Cuadrado deviato da Skriniar Eriksen (poraccio) e di fatto imparabile. Di nuovo vantaggio immeritato bianconero allo scadere e coglioni che girano a elica (nonostante non valga niente, non riesco a non incazzarmi).
Il secondo tempo l’AIA sale in cattedra: nel primo tempo grazia dal secondo giallo Kulu Kulu, ma nulla può quando Betancour già ammonito abbatte Lukaku che si stava laciando a rete. Le rotelle nella testa di Calvarese si sentono anche attraverso la telecamera: cerca di non fischiare il fallo, ma qualcuno gli dice che è proprio fallo, allora fischia e tira fuori il giallo (eccessivo), poi il terrore gli invade lo sguardo quando si rende conto che l’autore del fallo è già ammonito e milita nella sua squadra del cuore. Sembra che dica “Che casino che ho combinato!”.
Per sua fortuna l’Inter i 11 vs 10 non cerca mai neanche di tirare in porta. Devo dire che questa è la fase che mi fa più incazzare del match, perché a questo punto i gobbi li dovevi sterminare. Ma o siamo troppo buoni o siamo troppo scemi: fatto sta che non combiniamo un cazzo. Sull’ennesimo cross buttato un po’ lì Lukaku la insacca con attaccato alla maglia Chiellini (poco prima Calvarese di nuovo in grande spolvero riesce a fischiare a Lautaro un fallo di mano perché colpisce il pallone con un braccio dopo che lo scimmione di cui sopra gli si è aggrappato alla maglia tirandolo giù al limite dell’area, per non parlare del gol in rovesciata di Lautaro annullato per fallo di Danilo sempre sullo scimmione e trasformato in fallo in attacco di Lukakone, capolavoro!): l’arbitro fischia fallo in attacco, ma dal VAR purtroppo gli devono comunicare che se non convalida il gol verrà preso per il culo per il resto dei suoi giorni.
A malincuore quindi Calvarese convalida il pareggio, ma per fortuna Perisic neanche un minuto dopo si fa saltare come un birillo marca Cuadrado portandolo sull’esterno ma appena il colombiano percepisce la sua presenza alle spalle si butta rantolando per terra. Calvarese sgrana gli occhi commosso per il regalo e fischia gioioso il secondo rigore inesistente gridando “ho visto ho visto” per impedire al VAR di sbugiardarlo d nuovo. La partita si conclude così con l’ennesimo furto della storia bianconera, stavolta però almeno è un furto per necessità che ce li fa compatire più che odiare, se non fosse che la loro storia è così ricca di ruberie tanto da farli diventare il simbolo più abietto della corruzione morale nel calcio (gli unici con cui competono sono i loro amichetti del Real Ladrid ma è veramente una sfida all’ultimo sangue).
Perdiamo una partita che potevam vincere giocando anche al 50%, facendo l’elemosina ai nostri rivali storici proprio nel momento in cui andrebbero giustiziati definitivamente, con l’aggravante di consentire loro di appoggiarsi come al solito agli amici ex giacchette nere. Se fossimo una società seria coglieremmo la palla al balzo per chiedere che l’AIA venga mondata dalla spazzatura accumulata negli anni, ma mi sa che società seria e società Inter di questi tempi è un ossimoro.
Accontentiamoci di sorridere sornioni quando vedremo qualche conoscente gobbo per strada in questi giorni, lasciando loro il dubbio che non ce ne freghi un cazzo o che forse sappiamo cose che loro neanche immaginano. Mi spiace solo (ma poco) per i Naples che dopo essersi fatti fottere uno scudo 3 anni fa, adesso si vedranno fottere una meritata qualificazione (ma in fondo è anche colpa loro perché quando c’è da dare addosso ai gobbi stanno sempre dalla loro parte). La partita però è un monito anche per i tifosi nerazzurri, soprattutto per quelli che per amore dell’avventura volevano andare a giocarsela punto a punto con questi schifosi!