Seconda tappa della via crucis che rappresenta il nostro tabellone di Coppa del Nonno che già vede il possibile psicodramma. Giochiamo contro un Milan lanciatissimo e soprattutto ribattezzato ufficialmente Associazione Culo Milan 1899.

Il primo tempo giochiamo praticamente solo noi ma il novello Jaschin Tatarusanu (contro di noi è ormai un fenomeno consolidato), Brahimi, Romagnoli e chi più ne ha più ne metta salvano chi sulla linea, chi con pose plastiche, chi con la schiena. Qualsiasi cosa pur di non far entrare la palla. L’Associazione Culo Milan invece alla prima occasione originata da un doppio rimpallo di testa che finisce sui piedi di Ibra che infila in mezzo alle gambe di Kolarov (gatto nero, ma che farà un ottimo secondo tempo) per segnare un immeritato 0-1. Sul finire del primo tempo Ibra punta tutto sulla rissa facendo incazzare un lord come Lukaku: e il mercenario svedese deve ringraziare che Lukaku non è un cazzo di italiota perché altrimenti alla sua mezza testatina sarebbe finito rotolante per terra con sicuro rosso diretto. E comunque #iostoconRomelu.

Il secondo tempo segue il copione del primo tempo: Associazione Culo Milan con zero tiri in porta, Inter che ci prova in tutti i modi ma come al solito ha bisogno di 40 tiri per fare un gol. Ma chi la fa l’aspetti: Ibra innervosito dalla sua stessa mossa psicologica falcia da dietro Kolarov e viene espulso. E il Milan scompare. Ma non il loro Culo tanto che Jaschin Tatarusanu continua con i numeri da circo volante e i nostri a mangiarsi occasioni su occasioni: Leao sgambetta Barella in mezzo all’area, l’arbitro ovviamente non vede un cazzo e i nostri hanno per una volta la lucidità di buttare fuori il pallone e chiedere che il VAR controlli, ed infatti è rigore. Lukaku spacca la porta e mi spiace che non vada verso la panchina rossonera facendo il sucasuca al simpatico nasone. 

I minuti si affastellano, ma l’affaticato Milan in 10 viene aiutato di nuovo dalla sorte: Valeri si infortuna e i rossoneri possono tirare il fiato e coordinarsi con il loro allenatore garantendo un match che durerà almeno 100 minuti (penso sia record per i tempi regolamentari). Continuiamo a prenderli a pallonate, ma ovviamente l’occasione migliore capita sui piedi di Miccia Corta che lanciato solo a rete riesce a sparare sul portiere (io boh, ndn). Al 97esimo finalmente una punizione sulla mattonella giusta: comincio a bestemmiare prima ancora che il danese cionco posizioni la palla chiedendogli di fare l’unica cosa che sa sicuramente fare, tirare una cazzo di punizione. Detto fatto: 2-1 e vaffanculo a Ibra.

Concludo cantando: A noi della partita non ce ne frega un cazzo, Milan Milan vaffanculo!