♦ Per fortuna non facevo parte della schiera di chi credeva al luglio pieno di fuochi di artificio, dato che finora (19/07/2017) sono state portate a casa solo le acquisizioni di Borja e Srkiniar. La verità è che sul mercato stiamo riscontrando lentezza e difficoltà, l’unica speranza è che siano in realtà attesa e trattative portate avanti di nascosto. E chi non si trova in una posizione di vantaggio come noi non può fare altro. Continuo a non aspettarmi nessun top, spero solo in giocatori a questo punto funzionali per il gioco che ha in mente il mister. E che magari diano una svolta a questa rosa piena di mediocri.

♦ Eh sì, perché quello che sento dire, per l’ennesimo anno consecutivo, è che dovremmo valorizzare ciò che già abbiamo perché non sono certo i giocatori visti all’opera negli ultimi anni. E questa per me è un’aggravante: se arrivi settimo quando sei da quarto/quinto posto il problema sta nell’approccio, soprattutto se hai anche cambiato quattro allenatori in un anno. E allora perché dover valorizzare chi non si è valorizzato? Quanto dobbiamo aspettare per capire che tanti degli attuali giocatori dovrebbero stare lontani da Milano? Le cessioni sono al minimo storico (praticamente solo Banega è stato venduto in 3 giorni) e in Cina giocheranno praticamente gli stessi undici di un anno fa più Borja e Skriniar. Siamo però abbastanza teste pensanti per capire che valorizzazione della rosa significa anche non poter fare i miracoli sul mercato.

♦ E l’acquisto più vicino, oggi, sembra quello di Matias Vecino, centrocampista classe 1991 della Fiorentina, esploso in prestito nell’anno dell’Empoli di Sarri e tornato a Firenze come titolare. L’uruguaiano è intelligente, sa cosa fare in mediana ma lo apprezzerei di più se dovessero uscire Medel e Kondogbia proprio in ottica completamento del reparto: la spesa non sarebbe proprio minimale, anzi, dato che si parla del pagamento della clausola di 24 milioni e un contratto da 3,2 milioni netti, ma con quelle due uscite sarebbe più comprensibile come operazione (e su richiesta di Spalletti si inserirebbe bene come centrocampista centrale).

♦ E Keita Balde? Anche in questo caso un gran rumore per ore fino ad arrivare ad una trattativa quasi chiusa per poi sapere che si avranno novità non a brevissimo. È ormai un must dei nostri mercati. Gran giocatore di prospettiva, classe 95, già qualche esperienza in A alle sue spalle, preferisco lui come giocatore e investimento a Berardi, per fare un esempio, ma si va a finire sempre sul solito discorso: con l’uscita di Perisic non può essere l’unico innesto ovviamente, quindi come agiremo? Lui è una testa calda e dovremo essere capaci di fare quello che spesso non ci è riuscito, cioè gestire teste calde, ma certamente velocità, dribbling e imprevedibilità ci servono. Certo, non è colui che ti farebbe fare un salto di qualità immediato ma per questa gente qui dovremo aspettare. Quanto, non lo so.