Incontro con uno dei miti della nostra infanzia nelle terre del grande Bruno Pizzul

Probabilmente la maggior parte di quelli che leggono il nostro blog sono ormai over-40.

E per gli interisti che hanno vissuto il calcio degli anni 80, il cosiddetto Scudetto dei Record è LO SCUDETTO.

ZengaBergomiBrehmeMatteoliFerriMandorliniBianchiBertiDiazMatthausSerena

Sfido chiunque a non sapere a memoria questa filastrocca, quella di un gruppo di giocatori fantastici che aveva riportato l’Inter sulla vetta d’Italia dopo 9 anni di assenza.

E l’ultimo, ma assolutamente non ultimo per importanza era proprio lui, Aldo Serena, autore in quella stagione di 22 gol.

Ieri nella Sala Civica Comunale di Cormons, in provincia di Gorizia, il sottoscritto e tutti i presenti hanno potuto fare un salto nel passato, in un calcio che non c’è più, grazie all’incontro-intervista successiva alla pubblicazione dell’autobiografia, scritta da Aldo Serena in persona con l’aiuto del giornalista di Repubblica Franco Vanni ed edita da Baldini-Castoldi.

Il libro lo devo ancora leggere e magari in seguito scriverò una recensione.

Ma già dai racconti di ieri sera sono sicuro che lo divorerò perchè una persona così garbata, disponibile, simpatica e che ha un vero e proprio piacere a parlare di pallone non può non aver scritto un libro che appassioni degli amanti di quel calcio come noi.

La chiacchierata di ieri è stata impreziosita anche dalla presenza del padrone di casa, il mitico Bruno Pizzul, che ha contribuito a rendere ancora più magica la serata (magica come le notti di Italia 90, e qui il primo piccolo scoop, dato che il nostro Aldo ha una chat con tutti i compagni di quella meravigliosa avventura chiamata proprio “Notti Magiche”).

Nella chiacchierata ci si è soffermati parecchio su quel Mondiale ricordando principalmente il momento top in Nazionale di Serena – e cioè l’ottavo con l’Uruguay dove fu protagonista con un gol e un assist – e purtroppo anche la sfortunata lotteria dei rigori con l’Argentina (raccontata nell’incipit del libro).

Le telecronache del Brunone nazionale sono nella memoria di tutti noi e solo risentire la sua voce ieri sera mi ha fatto provare un brivido sulla schiena anche perchè le sue telecronache sono legate a varie partite importanti dell’Inter tra cui la finale di Coppa UEFA 1997-98 contro la Lazio a Parigi.

Si è parlato molto di Inter, anche perchè dopo ripetute richieste proprio di Bruno Pizzul a sbilanciarsi su quale fosse la squadra a cui si sentiva più legato, Aldo ha confessato di essere interista fin da bambino e quindi di essere legato soprattutto all’Inter (anche se ha ribadito di aver dato tutto anche nelle altre squadre in cui aveva giocato che pure erano tra le principali antagoniste dei nostri colori). Da qui il titolo scelto per l’articolo.

Non sono mancati i racconti di aneddoti come quello della firma per il prestito alla Juve a casa del Presidente Pellegrini avvenuta nella notte al ritorno da un concerto di Bruce Springsteen o della folle nottata successiva alla vittoria col Napoli che ci aveva consegnato matematicamente lo scudetto, in giro con Nicola Berti per Milano su una Saab decapottabile a festeggiare con i tifosi che a ogni semaforo saltavano a frotte dentro l’abitacolo.

Un motivo ulteriore per comprare il suo libro o magari regalarlo, vista la ricorrenza natalizia, è che Aldo ha deciso di devolvere tutto il suo compenso in beneficenza.

Un ringraziamento a lui per la grande disponibilità e al Comune di Cormons per la bella iniziativa.

Chissà, magari in futuro chiederemo ad Aldo se vorrà concederci una bella intervista per andare ancora più a fondo sulla sua esperienza all’Inter che tra alti e bassi ha segnato praticamente tutta la sua carriera.