Lo so che non è l’anno del cavallo, i motori di ricerca li uso pure io, ma come cazzo vuoi chiamare un anno che inizia con una doppietta da urlo di Cavallo Pazzo con rovesciata e sassata sotto la traversa da fuori area di prima? E meno male che ci ha pensato lui, un terzino, per l’ennesima volta perché rischiavamo grosso di mandare in vacca la semifinale della Supercoppetta dello Zio d’Arabia.

L’Inter si presenta con i titolari, segno inconfondibile che per Inzaghi il trofeo conta (e questo già lo sapevamo) come anche per la società (non fosse altro che 8 mln non sono proprio bruscolini per noialtri). Il Topo Gigio vate(r) della panchina provinciale invece si affida alle seconde linee sperando che la Dea gliela mandi buona e puntando a sparigliare con qualche magata (ad minchiam) la situazione (Scalvini a centrocampo con libertà di inserimento è una mossa tipo Huth nel Chelsea di Mou).

A dire il vero non centra manco lontanamente l’obiettivo perché se la partita sembra equilibrata è solo perché ci mangiamo più gol che cioccolatini io quando mi capitano a tiro: non voglio sparare sulla croce rossa perché mi è parso anche fisicamente più tonico ma Lautaro sembra diventato Paolino Paperino, con la nuvoletta di Fantozzi che lo segue facendogli le pernacchie. Stasera tra errori suoi e super parate di quel gobbo bastardo di Carnesecchi ha rischiato di lasciarci all’asciutto. Poi è arrivato Cavallo Pazzo e si è preso la scena con un 1-2 devastante (e se proprio vogliamo dirlo con un rigoruccio che ovviamente Chiffi e Abisso hanno pensato bene di non vedere).

Anche dopo i due gol potremmo farne almeno il triplo se non facessimo errori senza senso davanti al portiere, quindi i bergamaschi han proprio poco da recriminare. Certo anche il fato (leggi VAR con fuorigioco semiautomatico) ci dà una grande mano perché una mezza torta l’avevamo combinata ma il gol atalantino viene annullato per off side (che non avevo visto manco al 15esimo replay onestamente).

Che dire degli interpreti? In positivo a parte l’olandese è da citare Sommer che fa due-tre interventi pazzeschi ed è sempre in partita; Calha prima che scoppiasse per la stanchezza ha dettato i tempi di gioco come al solito e Barella ha giocato a tutto campo con grandissima lucidità; male invece – e questa è una notizia – Enrico Michele, non tanto dal punto di vista dinamico-geometrico, quanto perché ha sbagliato ogni singolo passaggio che ha avuto nei piedi (un paio di volte strappandomi proprio una bestemmia che l’obelisco di piazza Tahrir lo stanno ancora stuccando per le crepe che vi si sono formate); in compenso ha fatto un paio di salvataggi con il teletrasporto che quando li vedi allo stadio sono veramente la delizia del calcio. Anche Asllani subentrato ha come al solito mezzo tempo di ritardo nel giocare la palla, e questo nel calcio inzaghiano dell’Inter è un peccato mortale.

La nota più negativa sono gli attaccanti purtroppo: è ormai inutile commentare la situazione di Lautaro (povera bestia), ma abbiamo bisogno che si ripigli, visto soprattutto l’affaticamento di Tikus (che non ci voleva). Il peggiore però è stato Taremi che è entrato molle come un dattero maturo mentre avevamo bisogno di lui per tenere palla e liberare Lautaro dai compiti difensivi. Per fortuna tutto questo passa in cavalleria guardando il finale del match, e va bene così.

PS: Gasperini suca.