1º classificato: BEPPE MAROTTA

Il nostro Amministratore Delegato, Direttore, Presidente, Uomo Forte, dategli tutti i ruoli del caso e non sbaglierete. Il 2021 esalta e concretizza tutto il suo lavoro, partito dalla scelta di Conte 3 anni fa e sublimato dalla vittoria dello scudetto. E dopo quella bellissima vittoria, con l’addio di Antonio e la richiesta di ridimensionamento e plusvalenze da parte della proprietà, si è ancora una volta vista la sua capacità di non affondare ma di cercare di tenere botta: rubato Simone Inzaghi a Lotito ad un passo dal rinnovo con la Lazio, con l’obiettivo di dare continuità ad un modulo che tanto bene ha fatto e ad un lavoro, quello di Conte, che non andava affatto disperso, assicurandosi un allenatore in rampa di lancio e che facilmente si adatta alle varie situazioni, belle e meno belle; preso a zero Calhanoglu dopo il terribile fattaccio capitato ad Eriksen, assicurandosi senza spese il suo diretto sostituto in campo; sistemati alla meno peggio due addii che non potevano essere certo coperti con le risicate possibilità di spesa di fronte alla cifra incassata: Hakimi e Lukaku, pedine straordinariamente fondamentali per noi e finiti in big team, sostituiti al discount con Dumfries, Correa e Dzeko. Per ora reggiamo benché il confronto sia impietoso a favore di chi se n’è andato, ma se siamo ancora lì a lottare per vincere qualcosa è merito proprio degli interventi a tappezzare la rosa di Beppe (e ok, anche di Ausilio). Restiamo deficitari in attacco, mia opinione personale, quindi spero Marotta nel 2022 ci possa ancora sorprendere.

2º classificato: ANTONIO CONTE

Basterebbe dire che senza di lui non avremmo vinto il nostro 19º scudetto. Nel 2021 ha completato l’opera cominciata la stagione prima inanellando una serie di vittorie che hanno poi definitivamente portato la squadra su un altro livello rispetto alle altre. L’Inter della seconda parte della stagione 20/21 era una squadra solida, granitica, che non dava adito a potenziali incrinature della propria sicurezza: lo scudetto è merito dell’ex mister e di tutti i ragazzi che lo hanno seguito perché consapevoli che alla fine del percorso ci sarebbe stato qualcosa di importante, bastava seguirlo. Ci siamo salutati in estate un po’ a malincuore un po’ per la felicità di chi l’ha solo sopportato sulla nostra panchina ma sono stati 2 anni molto positivi e di questi sicuramente il 2021 è stato straordinario. Grazie Antonio!

3º classificato: MARCELO BROZOVIC

Da anni il migliore dei nostri centrocampisti, penso però che il 2021 sia stato l’anno della sua definitiva consacrazione: elemento imprescindibile da quell’Inter-Napoli con Spalletti, nell’anno appena passato è stato il faro e la guida sia per Antonio Conte sia per Simone Inzaghi. Metronomo, difensore aggiunto, sbracciatore seriale, compagno di cazzate fuori dal campo con Barella, oggi faremmo fatica a trovargli un sostituto, anche per “merito” delle nostre povere casse. C’è un rinnovo in ballo ed è straordinariamente importante: il croato è insostituibile e al centro dell’Inter. Perderlo a zero, come un Calhanoglu dall’altra parte del Naviglio, sarebbe un delitto.

4º classificato: ROMELU LUKAKU

Scivola al quarto posto solo perché è andato via ma Romelu resta il giocatore che ci ha consentito di portare lo scudetto ad Appiano dopo 11 anni. Stagione devastante la scorsa per il belga, centravanti e leader di una squadra che sapeva come servirlo e quando appoggiarsi completamente su di lui. Con noi (e Conte) ha raggiunto l’apice della sua carriera, apice che vedremo se sarà capace di ripetere altrove (questa prima metà stagione al Chelsea è stata zoppicante, per usare un eufemismo). Mi è dispiaciuto tantissimo perderlo anche perché non si sostituisce facilmente uno così e non certo, come investimento, con Dzeko e Correa: era però inevitabile a quanto pare, per l’occasione di rimettere i conti a posto da parte di Zhang e la sua voglia di rivincita in Premier. Sono stati però due anni bellissimi, il 2021 di più: grazie anche a te Romelu!

5º classificato: MILAN SKRINIAR

Ho pensato un po’ a chi potesse completare un eventuale quintetto di interisti che più mi hanno impressionato in questo 2021, potevo inserire Barella (strepitoso nel finale della scorsa vittoriosa stagione ma un po’ sottotono all’inizio di questa) ma ho scelto Skriniar: claudicante nella prima stagione di Conte, lo slovacco nella stagione 20/21 ha inanellato una prestazione eccezionale dopo l’altra, contribuendo in maniera sostanziale a costruire quella difesa che ancora oggi è tra i migliori terzetti europei. Anche l’inizio della stagione 21/22 è stato eccezionale, sintomo evidente di un giocatore pienamente maturato anche grazie a periodi difficili alle spalle. Di lui non farei mai a meno, un po’ come Brozovic a centrocampo, e per me può rappresentare più lui il futuro capitano che Barella. Forza Mil… ehm Skriniar!