“… Non sono arrabbiato ma triste, per me, per chi non ha vinto questa competizione e aveva intenzione di farlo e per i tifosi che sono stati straordinari. Ma oggi ho la grandissima sicurezza che lo scudetto sarà nostro. Si diceva che l’Inter aveva paura di giocare queste grandi partite, se prima era così adesso non lo è più. Abbiamo bisogno di qualcosa in più per vincere questa competizione, ma ne discuterò con la mia società

11 marzo 2009, José Mourinho dopo Manchester United-Inter.

Piccolo attacco di nostalgia.

Perché riprendo le parole del miglior allenatore della nostra storia tra l’altro dopo un’amara sconfitta?

Non posso fare alcun paragone storico tra le annate, quelli erano anni in cui si vinceva, tanto, e non avremmo tra l’altro neanche mai immaginato cosa avremmo vissuto la stagione successiva.

Ma proprio quella fantastica stagione nacque da quelle parole, parole dette con personalità, parole dette a ragion veduta e che tra l’altro si tramutarono in estate in realtà.

Chiamatela fortuna sul mercato, chiamatela competenza, chiamatela come volete ma dopo un anno in cui vincemmo lo scudetto c’era chi non si cullava sugli allori e chiese alla società di migliorare ulteriormente una squadra che aveva già tanti grandi giocatori.

Non a caso arrivarono poi Thiago Motta, Milito, Eto’o, Sneijder e Lucio, 5 giocatori titolari che andarono a “sconvolgere” i titolari dell’anno e degli anni precedenti. E a gennaio pure Pandev.

Dove voglio arrivare?

Nell’anno in cui sembriamo essere tornati una società finanziariamente forte incontreremo comunque delle difficoltà sul mercato, dovute all’ennesima stagione senza Champions League e con un’Europa League tutt’altro che scontata e tutt’altro che attraente, ma non dobbiamo cadere nella tentazione di apportare SOLO dei correttivi a questa squadra.

Questa squadra ha bisogno di essere profondamente rinnovata nei titolari se si vorrà lottare per i primissimi posti.

Se si ebbe il “coraggio” e la forza di stravolgere quella squadra nel 2009, figuriamoci cosa dovremmo fare oggi con dei titolari che da anni non stanno performando come dovrebbero e che da anni ci conducono in posizioni di classifica mediocri.

Occhio, sto estremizzando un concetto per renderlo più chiaro, ma non sono un catastrofista: certamente ci sono alcuni effettivi da salvare anche in questa rosa, ma vale il concetto di fondo di questo post. C’è da intervenire pesantemente per comprare titolari trattenendo quel poco di buono che però già abbiamo.

Potremmo anche discutere se Ausilio è l’uomo giusto per farlo o no (io i miei dubbi li ho, gli stessi che ho su questa rosa), l’importante è intervenire con forza e intelligenza per non andare incontro all’ennesimo anno di mediocrità. Cosa che invece subiamo dal 2011.

(PS: questo post è stato scritto prima di Crotone-Inter… oggi il concetto è ancora più forte e valido)